martedì, Aprile 29, 2025
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CHE FUTURO AVREMO

Tempi duri. L’aggressione della Russia all’ Ucraina, l’attacco del terrorista Hamas ad Israele con conseguente apertura delle ostilità da parte di quest’ultimo, sono avvenimenti che hanno determinato confusione e paura nel mondo. Soprattutto la paura di una terza guerra mondiale che trova impreparata la comunità internazionale dopo aver vissuto in pace dal 1945 in poi. Una guerra in Ucraina che dura da due anni grazie agli aiuti dell’Europa e dell’America che hanno fornito alla Ucraina i mezzi bellici per difendersi. Mentre in Palestina la contro offensiva legittima di Israele ha determinato una tragedia per la popolazione palestinese che ha visto morire bambini, anziani e giovani  in numero così elevato da suscitare sgomento generale, subire la sofferenza per mancanza di cibo e di acqua. Non eravamo abituati ad assistere a queste tragedie e non siamo in condizione di capirne gli effetti collaterali. Sta di fatto che sembra che si torna ai vecchi tempi quando dittatori che governavano erano animati da fame di potere e di conquiste. Oggi è la Russia che è governata da un personaggio che vuole creare nuovamente la potenza dell’ex Unione Sovietica ritenendo ormai i tempi maturi per soddisfare questa aspirazione anche tenendo conto di una Europa paurosa e confusa; oggi è il Medio Oriente che a mezzo di esaltati terroristi supportati da paesi estremisti vogliono far sparire dalla terra il Paese di Israele che già nel passato aveva subito l’olocausto. Ma ciò che preoccupa è il riaffacciarsi di un antisemitismo generalizzato che si sta diffondendo soprattutto nei giovani e negli studenti. Queste situazioni determinano inoltre prese di posizione conflittuali nei Paesi europei. Venendo all’Italia, finalmente abbiamo un Presidente del Consiglio che ha determinato un percorso lineare con la Nato e l’Alleanza atlantica sostenendo l’Ucraina inviando armi anche in conformità delle decisioni dell’Europa, sul presupposto che la difesa ad oltranza del Paese aggredito può determinare le condizioni di una pace. Ma non tutti i partiti la pensano così. Così abbiamo il pensiero di un certo Conte, presidente di Cinque Stelle, che ritiene il contrario e cioè che non inviando più armi all’Ucraina si può ottenere la pace: ma in che modo il personaggio non lo dice. Ma analizzare il pensiero di questo personaggio che si è scoperto avere una vocazione politica significa mettere in luce una mostruosità logica che è propria di chi non ha una competenza ed una capacità di analisi di ciò che accade nel mondo. Ma questa sua incapacità l’abbiamo constatata anche quando è stato chiamato a fare il Presidente del Consiglio sia con una parte della destra e poi con la sinistra del Paese ( uno venuto dal nulla che non fa differenza tra destra e sinistra mancando di una sua visione ideale!), con il porre in essere iniziative normative a suo dire nell’interesse dei cittadini ( naturalmente a scopo elettorale!) ma non certamente del Paese come il reddito di cittadinanza e del Bonus edilizio: ma su questi temi torneremo a discuterne separatamente. Ciò che è evidente, però, e che non si vuole intendere, è che Putin non vuole la pace ma vuole conquistare l’Ucraina. Minacciando in ogni momento l’uso della bomba atomica qualora la Nato o l’Europa dovessero decidere di intervenire in modo più determinato, ha creato paura e confusione tanto da non essere impedito a portare avanti il suo progetto. Non resta che sperare in un recupero del buon senso da parte di chi ha smanie di conquistare Paesi violando il diritto internazionale o di far sparire dei popoli, partendo da una semplice considerazione che queste minacce, qualora dovessero essere messe in atto, costituirebbero non solo un omicidio premeditato ma anche un suicidio. Naturalmente un grosso punto interrogativo sono le prossime elezioni americane per leggere il nuovo Presidente degli USA.