di Mario Rapanà
Sono un cattolico, ho fede nella mia religione e credo in Dio. Chiedo scusa per le mie credenziali religiose, ma era doveroso da parte mia portare a vostra conoscenza il mio credo, in quanto desidero affrontare un tema molto delicato e dibattuto da sempre concernente l’esistenza del nostro Signore Dio. Potrete dire che per me sarà facile arrivare alla conclusione dell’esistenza di Dio. Non è così. Per accingermi a rappresentare una mia opinione ho letto diversi libri di natura scientifica, le cui conclusioni ritengo debbano essere conosciute da più parti sociali. In particolare aver letto con serenità il libro scritto da Michel-Bollorè ed Olivier Bonnassies da un titolo abbastanza significativo “DIO, LA SCIENZA, LE PROVE, L’ALBA DI UNA RIVOLUZIONE” è come aver acceso una luce nel buio della nostra conoscenza. In effetti per diversi secoli si è cercato di dimostrare con scoperte scientifiche che Dio non esiste o quanto meno di rappresentare una verità secondo la quale sarebbe stato possibile spiegare l’esistenza del Mondo non ricollegabile ad un Dio creatore. Ma negli ultimi due secoli le scoperte scientifiche hanno determinato i presupposti di una rivoluzione concettuale. Vincenzo Balzani autore di numerosi libri scientifici adottati in università di molti Paesi, tra i quali Cina e Stati Uniti, ha ritenuto “La scienza è un sapere collettivo che continua ad espandersi. Però ha dei limiti: spiega “come” mai e non “perché” avvengono i fenomeni naturali e non può dare risposte alle domande di senso che affiorano nel cuore di ogni uomo. Quindi, anche se l’idea di una intelligenza creatrice non sembra più inconciliabile con l’evidenza scientifica, la scienza non potrà mai “spiegare” Dio, perché Dio è molto più di una intelligenza creatrice.” Anche Antonino Zichichi, fisico e divulgatore scientifico, ha spiegato che “ scienza e fede non sono in contrasto, sono espressioni delle due componenti di cui siamo fatti: il trascendente e l’immanente. Le conquiste della scienza non oscurano le leggi divine ma le rafforzano, contribuendo a risvegliare lo stupore e l’ammirazione per il meraviglioso spettacolo della natura, che va dal cuore del protone ai confini del cosmo.” Gli scienziati oggi ci dicono che l’Universo non è più eterno e stabile come si è creduto, ma che ha avuto un inizio ed avrà una fine, che è in espansione e proviene da un Big Bang. Questa constatazione conduce alla considerazione dell’esistenza di un Dio creatore.
Purtroppo un materialismo dilagante, secondo i risultati scientifici moderni privo di ogni base razionale, ha portato a negare l’esistenza di un creatore del mondo e quindi alla divulgazione di un ateismo di comodo, ma che ora è in condizioni di essere scalfito. Condivido il pensiero di Luc Jaeger, professore di chimica e di biochimica all’Università della California, quando sostiene che “la scienza praticata per una sincera ricerca di verità avvicina l’uomo a Dio”. Non so come sarà recepito questo mio tentativo di alimentare un dialogo su un tema che ho definito delicato ma anche complesso, sulla premessa, come sostiene il Filosofo della Scienza Roberto Giovanni Timossi, che in realtà la scienza non nega l’esistenza di un Creatore o del soprannaturale, ma anzi fornisce nuove prospettive e pone nuovi interrogativi sull’origine del mondo.